Ma cosa comunico a fare con tutta la concorrenza che c’è in giro e tutti I guru e gli esperti che sono molto più preparati e competenti di me e poi hanno già detto tutto, non c’è più niente che io possa dire di nuovo su questo tema, su questo argomento.
Questa era esattamente l’idea di Alex, un amico che con cui ho seguito diversi miei percorsi formativi nell’ambito delle scienze motorie. Scommetto che anche tu ti senti così a volte.
La febbre dell’oro della comunicazione
Oggi la situazione sta cambiando rispetto a quando Alex mi ha condiviso le sue perplessità. Assistiamo a una vera e propria “febbre dell’oro” della comunicazione. Tutti sentono di dover comunicare a tutti i costi, di dover essere presenti sui social.
E questo, in un certo senso, è positivo! Qualche anno fa c’era molta più resistenza nel mettersi in gioco e comunicare.
Ma sotto, sotto, rimane quel pensiero fastidioso. Sia in chi sta iniziando, sia in chi comunica già da un po’:
“Sì, io pubblico contenuti, mi espongo… ma a che serve? Tanto vado a sbattere contro quei giganti che:
- Comunicano da tanto tempo
- Sono esperti nel loro campo
- Hanno attrezzature migliori delle mie
- Creano contenuti più accattivanti
- Hanno già un grande seguito”
Il problema del confronto con i “Big”
E poi c’è quella sensazione che tutto sia già stato detto. Che sia sull’allenamento, sulla nutrizione o sulla salute, sembra che non ci sia più nulla di nuovo da aggiungere.
Ti chiedi: “Che risultati potrò mai ottenere? Ha senso fare tutta questa fatica se le parti migliori sono già state prese da altri? Cosa posso ricavarne?”
Questa visione è distorta, principalmente dai social media e dai numeri che ci mostrano. Vediamo persone con seguiti enormi, visualizzazioni stratosferiche, e tendiamo a paragonarci a loro.
È un errore grave, perché ci porta a puntare agli stessi risultati che ottengono loro. Non sto dicendo che sarebbe sbagliato se un giorno, iniziando a pubblicare reel, podcast o video su YouTube, tu raggiungessi numeri importanti. Anzi, te lo auguro di cuore!
Il problema è che quando iniziamo – ed è una tendenza naturale in tutti noi – cadiamo nella trappola del confronto con chi è già affermato.
Le sfide della comunicazione nel settore fitness
Quando parliamo di comunicazione nel mondo del fitness, cadiamo spesso in una trappola comune: il confronto con i “big” del settore. È un errore che facciamo tutti all’inizio del nostro percorso comunicativo.
Ci confrontiamo sempre con la “major league”, come la chiamo io. Lo facciamo perché, come esseri umani, abbiamo bisogno di termini di paragone. Ma questo confronto è davvero poco utile, per diversi motivi.
Non vediamo il percorso degli altri
Prima di tutto, non sappiamo quanto tempo queste persone abbiano dedicato alla comunicazione prima di diventare famose. Non è che un giorno hanno schioccato le dita e – puff! – sono diventati influencer con migliaia di follower.
Dietro ogni successo c’è un percorso, spesso lungo anni, che noi non vediamo. Vediamo solo il risultato finale, non tutto il lavoro che c’è stato prima.
L’inganno dei grandi numeri
In secondo luogo, ci lasciamo abbagliare dalle “vanity metrics” – quei numeri che ci fanno dire “ce l’ho fatta!”. Follower, like, visualizzazioni… tutti dati che cambiano completamente, e in modo sbagliato, il nostro punto di vista sulla comunicazione.
Questa visione distorta è molto pericolosa, perché ci porta a giocare una partita con regole che non sono le nostre.
Giochiamo una partita diversa
La verità è che noi professionisti del fitness stiamo giocando una partita completamente diversa rispetto agli influencer. Loro hanno team che li supportano, possono dedicare tutto il tempo alla comunicazione e traggono la maggior parte dei loro guadagni proprio da questa attività.
Noi, invece, siamo prima di tutto insegnanti, personal trainer, coach. La comunicazione è uno strumento, non il nostro lavoro principale.
Quando entriamo nel mondo della comunicazione usando le regole sbagliate, rischiamo di farci davvero male. Ci sentiamo inadeguati, pensiamo di non avere nulla da dire, o ci scoraggiamo perché non otteniamo subito i risultati che speravamo.
Perché oggi comunicare è scoraggiante (ma necessario)
Comunicare oggi è scoraggiante, alle volte anche avvilente, non è che una decina di anni fa fosse tanto diverso, però c’erano delle situazioni che rendevano la comunicazione forse un po’ più semplice.
Ti sei mai sentito sopraffatto all’idea di dover comunicare online? Non sei solo. Oggi mettersi in gioco con la comunicazione può essere davvero scoraggiante. Vediamo perché e, soprattutto, perché dovresti farlo comunque.
La concorrenza è ovunque
Il primo grande ostacolo è la concorrenza. Oggi c’è davvero tantissima gente che comunica nel mondo del fitness.
Il “periodo d’oro” della comunicazione è ormai passato. Se non hai iniziato qualche anno fa, ti sei perso quei tempi in cui c’erano solo pochi nomi come Coach Mileto su YouTube o Project Invictus che muoveva i primi passi online.
Ormai quasi tutti i trainer e le palestre cercano di essere presenti a livello comunicativo. Ci sono dei “big” del settore, realtà molto ben strutturate che è difficile sfidare.
La fatica di essere ovunque
È scoraggiante anche perché richiede tanta fatica. Ci hanno convinto che dobbiamo essere presenti su tutte le piattaforme, sempre e comunque. Questo richiede un’energia enorme.
Personalmente, non sono del tutto convinto che sia necessario essere proprio dappertutto. Io stesso comunico su più piattaforme, ma lo faccio in modo “pigro”, giusto per mettere la bandierina. Sono sempre meno convinto che sia indispensabile fare una comunicazione specifica per ogni singola piattaforma.
Ma, che ci crediamo o no, comunicare richiede tempo e impegno.
I numeri che non arrivano
Spesso è avvilente perché i numeri oggi sono molto più difficili da raggiungere. Solo tre o quattro anni fa, pubblicare contenuti su Instagram o YouTube portava certi risultati. Oggi, con i continui cambi di algoritmo, è tutta un’altra storia.
Per di più, molti numeri sono un po’ “fasulli”. Le visualizzazioni dei reel, degli shorts su YouTube o dei video su TikTok vengono conteggiate in modo da darci l’illusione che tante persone li guardino. Ma la realtà è diversa.
Fare grandi numeri oggi è sempre più complicato. O riesci a trovare quel momento fortunato o quell’argomento particolarmente interessante, oppure ottenere numeri significativi diventa molto difficile.
Il confronto che ci schiaccia
Nonostante sappiamo tutto questo, continuiamo a guardarci intorno. Vediamo i numeri dei “big” e pensiamo: “Loro fanno questi numeri enormi e io faccio fatica ad arrivare a 150 visualizzazioni”.
A quel punto, iniziamo a sentirci inadeguati. “Sono una schiappa”, “non ce la farò mai”, “sono inutile”. E tutto va a rotoli.
Ma qui sta l’errore: gli unici numeri che dovremmo davvero guardare sono quelli del fatturato. La mia comunicazione sta facendo aumentare i miei guadagni? Sì, no, forse?
Oppure, ancora meglio: la mia comunicazione sta lavorando sull’obiettivo che mi sono posto (che magari non è subito l’aumento del fatturato)? Da qui possiamo capire se i nostri numeri sono buoni o meno.
“È già stato detto tutto”
Un’altra trappola comune è pensare che tutti gli argomenti siano già stati trattati. Molti mi dicono: “Ma ormai in questo settore è già stato detto tutto!”
O ancora: “Cosa posso dire io che non ho la laurea o la competenza che ha quella persona?”
Ci sono tante trappole mentali che ci fanno tirare indietro.
Perché comunicare è comunque necessario
Nonostante tutte queste difficoltà, oggi comunicare è quasi un obbligo. Se una volta erano pochi quelli che ci mettevano la faccia online, oggi lo fanno tutti.
Non comunicare significa non esserci. E se non ci siamo, non esistiamo. Le persone non ci troveranno.
Ormai è normale cercare informazioni online. È comune guardare contenuti prodotti anche da persone non famose. Quindi non comunicare significa semplicemente non dire al mondo che esisti.
La comunicazione come investimento
Pensa alla comunicazione come a un investimento a lungo termine. Non aspettarti risultati immediati, ma sappi che ogni contenuto che crei è un mattoncino che costruisce la tua presenza online.
Non devi per forza essere ovunque. Scegli una o due piattaforme dove ti senti a tuo agio e inizia da lì. L’importante è essere costante e autentico.
E ricorda: non guardare i numeri delle visualizzazioni o dei follower. Guarda invece se la tua comunicazione ti sta aiutando a raggiungere i tuoi obiettivi di business.
In un mondo dove tutti comunicano, non comunicare è l’unica scelta che sicuramente non paga.
Il vero obiettivo della comunicazione per i professionisti
Oggi comunicano davvero tutti. Persino il fruttivendolo sotto casa mia comunica! Ed è proprio grazie a questo che lui prospera. In soli due anni ha ampliato il suo negozio, mentre altri fruttivendoli fanno fatica e chiudono.
Ma perché lui ce la fa? Perché, pur non essendo un esperto di marketing, ha trovato la strada giusta.
Comunicare come un vero commerciante
Cosa fa di speciale questo fruttivendolo? Usa la comunicazione come un vero commerciante. Non comunica per vendere subito, ma per creare un ponte verso le persone. Mostra come sceglie la frutta, fa vedere la passione che mette nel suo lavoro, cerca di creare un legame con chi lo segue.
Ed è questo il trucco della comunicazione, è questo quello che vi può permettere di diventare punti di riferimento anche se non siete grandi, anche se non siete I big del del settore e vi può permettere di aumentare di conseguenza il fatturato.
Questo è il vero segreto! Non serve essere i più grandi o i più famosi del settore. Serve creare connessioni.
Non puntare ai grandi numeri
Spesso vediamo la comunicazione come un modo per fare grandi numeri, ma non è quello il nostro vero obiettivo. Il nostro scopo è:
- Portare più persone a contattarci
- Far sì che la gente si fidi di noi
- Creare un ponte verso gli altri
Se riusciamo a farlo, possiamo appassionare le persone al nostro lavoro e alla nostra disciplina. Possiamo affascinarle con quello che facciamo e creare interesse per ciò che offriamo.
Diventare un punto di riferimento
L’obiettivo finale è diventare un punto di riferimento. In questo modo, quando qualcuno avrà bisogno di un servizio che offriamo, penserà subito a noi. Oppure, quando un amico di chi ci segue avrà bisogno, verremo suggeriti: “Guarda, c’è questo trainer ad Alessandria/Torino che dice cose molto interessanti, potrebbe aiutarti!”
Ecco come dobbiamo lavorare con la comunicazione. Lo so che è difficile. È complicato perché siamo attratti dalle “vanity metrics” – i numeri, le visualizzazioni, i like. Queste metriche sono come lo zucchero per le mosche: ci attirano, ma non dicono davvero quanto le persone siano coinvolte.
Andare oltre i numeri
Dobbiamo cercare di ignorare questi numeri e ragionare con la testa. Dobbiamo comunicare per avvicinare le persone, non per accumulare like.
Ma come possiamo farlo? Non con le informazioni. Oggi le informazioni sono di dominio pubblico. È molto raro che uno di noi abbia informazioni così segrete o esclusive da fare la differenza (a meno che non facciate ricerca e sviluppo, in quel caso potrebbe essere diverso).
Le informazioni su allenamento, nutrizione, salute – o qualunque settore vi occupiate – sono ormai accessibili a tutti. Non è quello l’elemento che vi farà distinguere. Non è quello che vi aiuterà a creare un ponte verso le persone.
L’elemento distintivo: la tua autenticità
Ciò che fa davvero la differenza è la tua identità, il tuo modo unico di vedere le cose e di comunicarle. È la tua autenticità che può creare quel ponte con le persone e trasformarti in un punto di riferimento.
Quando comunichi in modo autentico:
- Le persone si fidano di te
- Ti ricordano quando hanno bisogno
- Ti consigliano ad altri
Questo è il vero potere della comunicazione per noi professionisti. Non cercare di essere il più grande o di avere più follower degli altri. Cerca invece di essere il più autentico e di creare connessioni reali.
In un mondo pieno di informazioni, la tua voce unica è ciò che può davvero fare la differenza.
Come comunicare con l’A.I.
Si deve comunicare attraverso l’IA che non è l’intelligenza artificiale ma è attraverso l’identità e l’autenticità. Cioè dovete comunicare come soltanto voi siete in grado di comunicare.
In un mondo dove tutti comunicano, come puoi farti notare? La risposta è più semplice di quanto pensi: devi essere te stesso. Non si tratta di intelligenza artificiale, ma di identità e autenticità. Ecco come fare.
Comunica con la tua voce unica
Dimentica i trend. Lascia perdere le mode. Non preoccuparti di come gli altri fanno i loro reel, video o podcast. Comunica nel modo che solo tu puoi fare.
Il materiale degli altri? Usalo solo come ispirazione. È utile perché:
- Ti sblocca nuove idee
- Ti dà suggerimenti freschi
- Ti mostra le cose da altri punti di vista
Ma ricorda: nella tua comunicazione deve emergere la tua personalità. Se ti chiami Giacomo, Elena, Francesca o Eugenio, è quella persona che deve venir fuori nei tuoi contenuti.
Abbraccia le imperfezioni
Io stesso cerco di essere autentico nella mia comunicazione. Una cosa che faccio è evitare troppi tagli nei miei podcast, anche quando faccio qualche errore.
Perché? Perché le sbavature e gli errori sono segni di autenticità. Non sto cercando di fare un podcast super blasonato come quelli delle grandi case di produzione. Voglio solo chiacchierare con voi. Mi piacerebbe farlo di persona, ma dato che non possiamo, lo facciamo così, a distanza.
Perché l’autenticità funziona: il caso Urban Budo
Vi posso garantire che questo approccio funziona. Ve lo dimostro con un piccolo caso studio: il mio canale YouTube di Urban Budo.
Urban Budo è un metodo di difesa personale che ho creato nel 2012 e che nel 2019 è stato riconosciuto dal CONI. È un progetto che volevo far partire da tanto tempo, ma ho avuto vari stop and go, come quando si impara a guidare con il cambio automatico e si fa ingolfare il motore.
Finalmente siamo riusciti a organizzare tutto e abbiamo ripreso in mano il canale YouTube che era fermo con circa 70 iscritti. Con l’aiuto di alcuni ragazzi (da solo non ce la farei), abbiamo iniziato a pubblicare regolarmente. Nel giro di due settimane, siamo passati da 70 a circa 300 iscritti.
Perché ci siamo riusciti? Non tanto per le informazioni che condividiamo. Purtroppo, molte delle cose che erano fresche quando ho ideato Urban Budo ora sono state “spoilerate” dalla concorrenza che si è formata nel frattempo.
Ma il modo in cui spiego le cose, in cui le mostro, è solo mio. Ho un approccio unico che mi differenzia molto, al punto che un ragazzo mi ha fatto uno dei complimenti più belli che abbia mai ricevuto: mi ha definito “l’Alberto Angela delle arti marziali”. Una cosa che mi ha riempito il cuore di gioia (penso che mi farò fare una maglietta!).
Adatta la comunicazione alle tue caratteristiche
Un altro punto importante: ogni piattaforma può essere più o meno adatta al tuo stile. Nel mio caso, YouTube è una piattaforma che mi è particolarmente congeniale, dove riesco a esprimermi bene, al contrario di altri social.
È importante tenerne conto quando comunichi. Sarà molto più facile ottenere buoni risultati sulle piattaforme che si adattano meglio al tuo stile naturale. Ciò non toglie che io metta comunque la mia “bandierina” anche altrove, ma senza preoccuparmi troppo dei risultati.
Non farti fregare dai trend
So che ci sono tanti trend: il balletto, il video con l’inquadratura in movimento, le persone che parlano camminando… Se vuoi seguirli, fallo, ma con intelligenza.
Rivisita il trend, rimodellalo su di te, sul tuo gusto, sul tuo modo di fare e di comunicare. Altrimenti sarà come indossare un vestito che non è della tua taglia: ti sentirà a disagio e si vedrà che non è fatto per te.
Manda al rogo le “vanity metrics”
Infine, non lasciarti ossessionare dalle “vanity metrics” – quei numeri che lusingano l’ego ma spesso non significano molto. Controlla le tue metriche una volta al mese, perché è importante fare dei ragionamenti sui dati, ma non guardarle troppo spesso.
Oggi è fondamentale comunicare, indipendentemente dalla concorrenza o dal fatto che l’argomento sia già stato trattato da mille angolazioni diverse. Il tuo modo di comunicare sarà unico perché tu sei unico.
Il tuo modo di parlare e comunicare risuonerà in altre persone e le farà avvicinare a te. Se invece copierai pedissequamente gli altri, sarai sempre una fotocopia sbiadita. Più copierai, più questa fotocopia si sbiadirà.
Senza autenticità, senza identità, non avrai nulla che ti distingua dalla concorrenza. Non potrai essere identificato facilmente e, soprattutto, non potrai spiccare sugli altri.
La tua unicità è il tuo più grande vantaggio. Usala.
Conclusioni e invito all’azione
Oggi è importante più che mai comunicare e indipendentemente dal fatto che ci sia concorrenza o che l’argomento sia già stato eviscerato da quattromila angoli, come lo comunicherai tu, come ne parlerai tu, sarà unico perché sei una persona unica.
Ti raccomando: comunica! Ma fallo come solo tu sai fare. E credimi, lo sai fare! Non ho dubbi su questo.
Hai bisogno di aiuto?
Se hai domande o ti serve supporto, sono qui per te. Puoi contattarmi via email a eugenio@eugeniocredidio.it – questo è il modo più diretto per raggiungermi. Scrivimi pure e fammi tutte le domande che vuoi. Mi fa piacere risponderti.
Magari non riuscirò a rispondere subito, ma ti garantisco che lo farò. Se preferisci, puoi anche contattarmi in privato sui social, ma l’email resta sempre la via migliore.
Alla prossima e dacci dentro,
Eugenio
“Vendere lo Sport” è un podcast originale ideato e prodotto da Eugenio Credidio senza l’uso di intelligenza artificiale.